Da Linux Journal 22/10/2008

Gli archivi seguono la legge di Moore e le prestazioni dei file system peggiorano. Cosa fare?

Così come i processori, anche i file system seguono un ritmo di crescita tipo quello previsto dalla legge di Moore per l'hardware, con la piccola differenza che le tecnologie del software non dimezzano i tempi delle operazioni, anzi, al crescere dei file, tendono a crescere i tempi di risposta.
La capacità di contenimento degli hard disk raddoppia ogni due anni ed anche i file tendono a diventare sempre più grandi. L’incremento del volume d’informazioni sta però portando a problemi di performance al momento della ricerca dei dati con conseguente perdita di qualità nel servizio offerto all'utente finale, creando così un grosso problema visto che è sempre più difficile per un’azienda gestire i propri dati.
Anche il software in area Linux non è esente da questa problematica. Il suo file system di default (ext3) presenta, infatti, molte limitazioni che non si conciliano con le esigenze attuali delle aziende. E’ per questo che Linux Foundation sta pensando ad un miglioramento progressivo delle funzionalità native di ext3 ma anche allo sviluppo di un file system completamente nuovo che si chiamerà ext4.
Essendo in fase di development da due anni, ext4 potrà essere integrato nelle principali distribuzioni del pinguino già a partire dai prossimi nove mesi. Offrirà prestazioni e scalabilità migliori rispetto ad ext3 e sarà retro compatibile con esso, condividendo la stessa base di codice. Quest’ultimo aspetto, però, potrebbe anche limitare di molto il modo in cui potrà essere migliorato. E’ per questo motivo che i principali vendor Linux (fra cui HP, IBM e Red Hat) sono alla ricerca di un file system più moderno che possa garantire al pinguino la capacità di competere con le altre piattaforme nell’area del data management aziendale.
La scelta potrebbe ricadere su Butter FS, un file system annunciato da Oracle nell’ottobre del 2007 che si basa parzialmente sul lavoro svolto da Hans Reiser (recentemente salito alle cronache per l’omicidio della moglie) con il suo ReiserFS (un altro file system per Linux).
Le grandi società del settore sono convinte che Butter FS possa riuscire a centrare in pieno gli obiettivi prefissati, introducendo funzionalità avanzate non supportate da ext3 quali il controllo dell’integrità ed il ripristino rapido dei file, il supporto RAID integrato, la gestione di file e dischi molto grandi (fino ad un massimo di 16 exabyte (vedi secondo link), una quantità di spazio al momento inimmaginabile), il supporto dei sottovolumi oltre a garantire dei backup incrementali più veloci e sicurezza maggiore nelle transazioni e nello spostamento dei dati.
Butter FS sta attraversando, al momento, un serrato processo di sviluppo che lo vedrà debuttare negli ambienti di produzione probabilmente nel 2011.
Lo scorso agosto Oracle ha rilasciato la beta 0.6 sotto licenza GPL, mentre il primo release sufficientemente stabile dovrebbe arrivare entro la fine del 2008. Stando alla roadmap ufficiale il file system sarà ultimato in realtà nel 2009, ma ci vorranno almeno altri 2/3 anni in attività di debugging e tuning prima di stabilizzarne le performance e renderlo veramente enterprise-ready.