Articolo da High Tech Insider 11/12/2007

Trascurare la sicurezza costa alle aziende più che prendere provvedimenti

Si può ormai affermare con certezza che il fatto di trascurare la sicurezza nelle aziende costa molto di più che prendere i dovuti provvedimenti e il divario va crescendo.
Rispondere alla perdita o al trafugamento di dati è, infatti, più costoso oggi rispetto due anni fa, secondo l'ultimo sondaggio condotto da Elk Rapids, analista del Ponemon Institute.
I risultati dello stesso, contenuti nel rapporto intitolato “2007 Cost of a Data Breach”, indicano una crescita dei costi causati da questi eventi del 43% rispetto al 2005, costi derivati principalmente dal contattare i clienti, effettuare investigazioni sull'incidente verificatosi, investire in nuove tecnologie di sicurezza e far fronte alle eventuali conseguenze legali.
Dallo studio emerge che il costo medio causato dalla perdita di dati per le aziende è di 197 dollari per ogni record trafugato, l'8% in più in confronto al 2006. La spesa totale per questo genere di incidenti su database di medie dimensioni può quindi aggirarsi tra i 225 mila dollari ed i 35 milioni di dollari.
Dopo essere stati vittima di un attacco finalizzato a reperire dati sensibili, le aziende partecipanti al sondaggio hanno dichiarato di aver iniziato ad espandere l'uso della crittografia fra i propri dipendenti, investire maggiormente in strumenti per la prevenzione della perdita dei dati e per l'identificazione degli accessi e ad irrobustire i perimetri protettivi della sicurezza implementando le nuove tecnologie.
Vi sono poi altri costi che un'azienda deve fronteggiare a seguito di un attacco finalizzato al trafugamento di dati sensibili. Il rapporto indica, infatti, che i costi derivati dalla perdita di produttività sono cresciuti del 30% nel 2007 e rappresentano oggi il 65% della spesa totale che le aziende si trovano a fronteggiare per eventi di questo tipo, l'11% in più rispetto ai riscontri emersi durante il sondaggio dello scorso anno.
Ogni falla alla sicurezza in genere evidenzia modalità diverse nella fase in cui è effettuato un attacco, ma vi è un elemento che accomuna tutti questi incidenti: la perdita d'attendibilità dell'azienda verso l'esterno e di riflesso la perdita di business” – ha commentato i risultati della ricerca il presidente del Ponemon Institute, Larry Ponemon.
Ancor più pericolose delle brecce al sistema di sicurezza aziendale sono quelle che si verificano presso organizzazioni di terze parti (outsourcing) o partner a cui magari l'azienda affida parte della gestione dei propri dati.
Il costo medio per questo genere d'incidenti è, infatti, di gran lunga superiore rispetto a quelli citati in precedenza, ovvero 231 dollari per ogni record. Anche questo fenomeno è in crescita rispetto al passato.
Nel 2006 solo il 21% degli intervistati aveva menzionato il verificarsi di questi eventi, ma nel sondaggio del 2007 la loro percentuale è salita al 40%, il 29% in più in confronto allo scorso anno. Oggi la tecnologia mette a disposizione varie alternative che possono prevenire o mitigare il rischio della perdita o del trafugamento dei dati sensibili.
Una delle soluzioni che riscuotono sempre più un largo consenso tra i responsabili IT è l'utilizzo di hard disk cifrati che rendono virtualmente impossibile decifrare le informazioni contenute anche a seguito del furto di dischi, supporti, computer portatili o dispositivi mobili. Stando ai dati divulgati dal Ponemon Institute, dal 2005 ad oggi si contano, fra gli incidenti conosciuti, più di 216 milioni di record compromessi. Bisogna in ogni modo tener presente che, a fronte di questi incidenti ufficialmente conosciuti ce ne sono moltissimi, in quantità difficilmente calcolabile, che riesce a rimanere sconosciuto oppure camuffato sotto altre cause per motivi di riservatezza ed immagine aziendale.

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